Il prezzo dell’oro ha raggiunto nuovi massimi storici, toccando i 2.482 dollari l’oncia nel mercato spot e i 2.487 dollari l’oncia nei futures. Questo aumento significativo è spinto dalla prospettiva di un’inversione della politica monetaria da parte della Federal Reserve americana, con oltre il 91% degli analisti che prevede un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base nella riunione del prossimo 18 settembre.
Un altro fattore che contribuisce all’aumento del valore dell’oro è la possibile vittoria di Donald Trump nelle prossime elezioni presidenziali di novembre. Un secondo mandato di Trump potrebbe portare a una politica caratterizzata da maggiori dazi e minori tasse, aumentando le tensioni geopolitiche e il deficit pubblico degli Stati Uniti. Questa combinazione di fattori preoccupa i mercati finanziari, spingendo gli investitori a rifugiarsi nell’oro, considerato un bene sicuro in periodi di incertezza.
L’aumento del prezzo dell’oro riflette quindi non solo le aspettative di una politica monetaria più accomodante da parte della Federal Reserve, ma anche le preoccupazioni per le possibili conseguenze economiche e geopolitiche di un secondo mandato di Trump. In questo contesto, gli investitori continuano a vedere l’oro come un’ancora di stabilità e protezione contro le turbolenze del mercato.