La sterlina britannica, recentemente vicina ai massimi di due mesi rispetto al dollaro, è destinata a interrompere la sua striscia vincente di sette giorni contro l’euro in attesa dei dati economici chiave. Gli analisti osservano con attenzione i dati sull’inflazione dei prezzi al consumo, previsti per mercoledì, e i dati PMI “flash” sull’attività commerciale britannica, che saranno pubblicati il giorno successivo. La buona propensione al rischio e una valutazione più accomodante delle aspettative sulla politica monetaria della Banca Centrale Europea hanno sostenuto la sterlina nelle ultime settimane.
La sterlina, considerata più rischiosa rispetto al dollaro e alla moneta unica, ha subito un leggero calo dello 0,05% a 85,44 euro per sterlina, dopo essere salita da circa 86 pence il 10 maggio. Secondo Paul Mackel di HSBC, lo scenario di un taglio dei tassi di interesse della Banca d’Inghilterra a giugno dipenderà dai dati sull’inflazione. La sterlina è salita dello 0,1% a 1,2715 dollari, con un aumento del 2% questo mese, sostenuta da dati economici britannici più forti del previsto e dalla debolezza del dollaro americano.
Gli analisti di Barclays rimangono ottimisti sulla sterlina, specialmente rispetto all’euro, prevedendo che le prospettive di legami più stretti con l’Unione Europea possano ridurre parte del premio Brexit dopo le prossime elezioni generali nel Regno Unito.